lunedì 4 aprile 2016

Il letargo dell’orso: un meraviglioso enigma

Un magnifico esemplare di orso marsicano: 
da studi sulle impronte e sulle feci si stima 
che nel nostro Appennino centrale, specialmente c
oncentrati nel Parco Nazionale d’Abruzzo, 
siano presenti circa 50 esemplari 
Il letargo fa parte di un comportamento animale finalizzato a superare la stagione invernale in cui è diminuita la disponibilità di cibo. Con il letargo, cioè in pratica dormendo, l’animale riesce a sopravvivere senza mangiare. L’orso bruno Marsicano che popola le vicine terre d’Abruzzo,  va in letargo,  come tutti i suoi parenti orsi del mondo, per circa 5 mesi durante l’inverno. L’animale dorme in una tana e quindi ha bisogno di poca energia: si abbassa la frequenza cardiaca, diminuisce la temperatura corporea, diminuisce la frequenza respiratoria, si abbassa notevolmente il metabolismo basale:  è un po’ come un motore che sta acceso ma al minimo dei giri...ma non si spegne.  In autunno mangia moltissimo, ingerisce anche 15.000 calorie al dì, per aumentare le sue scorte di grasso e ingrassa. 

L’orso quindi si fa  una vera e propria riserva di calorie, per dirla in parole semplici riempie il serbatoio di benzina...
L’orsa partorisce durante il letargo invernale così da 
potersi trovare pronta a primavera per l’allevamento dei cuccioli 
A novembre si avvicina ad una tana scelta in un posto molto nascosto e tranquillo e lì si sistema per il lungo sonno invernale. La temperatura corporea si abbassa a circa 30 gradi, la frequenza cardiaca a 10 battiti al minuto (contro i suoi soliti 40), diminuisce frequenza del respiro (un respiro al minuto), si abbassa il metabolismo basale del 40%, non mangia e non defeca e soprattutto quello che sta interessando in maniera straordinaria il nefrologo per 5 mesi non beve e non urina. L’uomo pur potendo sopravvivere anche qualche settimane senza mangiare non riesce andare oltre i tre giorni senza bere: poi muore disidratato per insufficienza renale.  

L’orso durante il letargo per 5 mesi non beve e
non urina: un esempio da studiare attentamente
per poi poterlo applicare all’uomo
per evitare l’insufficienza renale e la dialisi 
Gli orsi invece per uno straordinario adattamento della funzione renale riescono a non bere per 5 mesi. E ancor di più straordinario, prelievi di sangue eseguiti durante l’ibernazione mostrano valori di azotemia anche più bassi della norma. I nefrologi insieme ai veterinari stanno studiando attentamente questo fenomeno che è una spettacolare conquista metabolica del mammifero orso. Importanti studi sono ancora necessari per comprendere questo meccanismo e poi poterlo “copiare” nell’uomo per evitare l’insufficienza renale e la conseguente necessità di dialisi.


Dott.  Guido Baldinelli